VIAREGGIO. “Nel giorno in cui si celebra la giornata mondiale del risparmio (31 ottobre), istituita nel 1924 in Italia per dare valore ad un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’economia, i lavoratori del credito incrociano le braccia a seguito della proclamazione di una giornata di sciopero, indetta dalle organizzazioni sindacali del settore, “per evidenziare le contraddizioni che derivano da un modo di fare banca ormai lontano dai reali bisogni delle piccole-medie imprese e delle famiglie”. Lo scrivono in una nota Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl e Fisac-Cgil della Provincia di Lucca.

“L’Abi, l’associazione delle banche e dei banchieri, ha disdettato il contratto di lavoro del settore con l’intento di azzerarne i contenuti di regole e di tutele per i lavoratori.

“Questo attacco, se dovesse malauguratamente avere successo, trasformerebbe il bancario in un semplice venditore, sotto ricatto, con il rischio concreto che venga privilegiato l’interesse dei banchieri rispetto a quello della clientela.

“L’arroganza di Abi si è spinta addirittura ad etichettare i lavoratori del settore, in modo semplicistico e spicciativo, come marcatamente resistenti e indisponibili al cambiamento oltre che “culturalmente distanti dalle nuove esigenze”, con “competenze e professionalità che non risultano più coerenti con un modo di fare banca assolutamente diverso”.

“I banchieri – strapagati con stipendi milionari – si lamentano perché l’attività di intermediazione tradizionale è poco redditizia, ma non accettano di mettere in discussione il loro operato e le loro politiche del credito che nel tempo hanno prodotto danni economici ingenti, non sicuramente imputabili ai singoli lavoratori.

“Gli interventi prospettati dall’Abi mettono a rischio, non solo il contratto di lavoro dei bancari, ma anche i livelli occupazionali, messi in discussione dalla previsione di migliaia di lavoratori in esubero con conseguenti licenziamenti e costi a carico della collettività.

“Anche il numero delle filiali presenti sul territorio è giudicato eccessivo dai banchieri e registrerà sicuramente una riduzione con ripercussioni negative, oltre che sull’occupazione, anche sul livello dei servizi alla clientela e sul tessuto economico dei territori.

“Quale banca vogliono quindi questi banchieri? Vogliono una banca rivolta ad un tipo di clientela che gli consenta guadagli immediati, che tralascia l’attività tradizionale – credito ad imprese, finanziamenti alle famiglie -, una banca che non vuole clienti allo sportello ma solo clienti virtuali.

“I bancari scioperano contro questo modello di banca che non è solo contro i lavoratori ma anche contro un progetto di crescita e sviluppo del Paese. Allo scopo di coinvolgere la cittadinanza è stato allestito dalle organizzazioni sindacali un presidio in Piazza della Cittadella a Lucca.”

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ultimo aggiornamento: 30-10-2013


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